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Luci a San Siro
Arriviamo al Vigorelli sabato pomeriggio, piove ed il campo è un'enorme pozzanghera verde.
Non è bello pensare di cadere sopra a quella vecchia moquette fradicia e per la prima volta in vita mia non invidio chi ci giocherà tra poco.
In compenso in questo posto un po' surreale c'è una musica fantastica di sottofondo. Non so se si chiami Techno od House…
Sono anziano e queste musiche dei giovani sono troppo giovani per me…, ma siccome è coinvolgente ed ho del tempo libero prima della partita mi faccio un giro ad occhio chiusi nella festa che mi piacerebbe vedere…
Un Vigorelli spento con 50mila persone dentro vestite tutte di bianco.
Un enorme dirigibile GOODYEAR verde a strisce chiare che lo chiuda a tappo dall'alto.
Questa musica che sale sempre di più e solleva l'enorme anguria al cielo lasciando al centro del campo una mangiatoia con dentro il nostro responsabile logistico vestito solo di un ciripà bianco.
Un fascio di luce traente dal centro del cocomero lo solleva iniziando ad illuminare tutto lo stadio con raggi laser verdi e viola fosforescenti a ritmo incessante che per parlare con il tuo vicino devi usare l'alfabeto muto.
La gente impazzisce gridando nome e cognome del nuovo messia che legato a 4 elastici ai vertici dello stadio inizia a ballonzolare sopra le teste dei festanti che lo palleggiano in cielo come se fosse un gonfiabile rosa.
Lui dalle dita spara fasci laser e la pancia è un mosaico di specchietti che lo trasforma in una enorme stroboscopica che a centro campo manda tutti in visibilio.
La musica sale e sale e sale ed una voce in latino sentenzia: ABEMUS PAPAM a ritmo R&B facendo schizzare timpani fuori dalle orecchie e poi il grande cocomero richiama a sé il telegattone e vola via nel cielo…
Che festa sarebbe!!!!
Poi mi sveglio perché Mamma Angela mi dice che devo smetterla di andare in giro con il Gede ed è ora di entrare in campo.

Siamo carichi e saliamo le scale, corriamo in campo attraverso una ventina di cheerleaders davvero carine che però non agitano i ponpon, ma li tengono fermi immobili ai loro fianchi…
Ma dai… ma davvero che sei lì che fai la cheerleader una volta ogni 15 giorni per tre volte l'anno e se ti passa davanti la squadra avversaria non muovi i batuffoli colorati?
Ma cacchio, ma dico… ma muovili poco… muovine solo uno… ma tenerli fermi è un'offesa senza motivo.
Ci credo che poi diventiamo cattivi e facciamo 35 punti di fila, che cavolo… le cheers ci hanno schernito!!!
Prima regola quando incontri un avversario che è più forte di te:
"Non farlo incazzare prima ancora di cominciare a buscarle"
Già siamo sulla sideline vicino al rumorosissimo pubblico, poi le cheers non muovono un dito per salutarci… queste cosa ai ragazzi della linea di attacco non vanno proprio giù.
Ronin, Lino, Ciccio, Bonny, Matta & GnamGnam della O-Line a certe cose danno importanza eccchecavolooo.
A loro non li applaude mai nessuno, non toccano neanche mai la palla ed è addirittura vietato lanciargliela.
Sono a farsi il mazzo per far divertire gli altri 17 compagni e manco un frufru con il ponpon…
Non si fa… non si fa…
Però, vuoi perché non devo giocare nel pozzangherone e vuoi perchè siamo lì lì per andare in mercy-rule nel terzo quarto, è stata una bella serata.
Se poi ci metto la musica, il festone immaginario con il cocomero Goodyear, il Malpo piccolo che segna e saluta in cielo e poi i compagni sorridenti intorno, beh mi posso dimenticare che non abbiamo un governo, che c'è lo spread e siamo nella crisi economica più nefasta degli ultimi 1000 anni.
Basta poco per far contente le persone, nient'altro ha importanza:
star vicino ai compagni di viaggio, vederli sorridere, stringergli le mani.
Quelle mani che prendono la palla, che bloccano e placcano.
Quella mani che ti salutano e quanto salutano… vero Lino?
Se non avessi avuto le mani impegnate ad asciugare il povero Wilson tutta sera, avrei salutato anch'io ad ogni azione, giuro…

Siamo a Milano,
è sera,
non c’è la nebbia, ma quasi
ed il Vigorelli mi diventa un San Sirodi 40 anni fa.
Come è che faceva?
"Milano mia,
… facciamo un cambio prenditi pure
quel po' di soldi quel po' di celebrità
ma dammi indietro la mia seicento ed
i miei vent'anni …
"
Musica House all'inizio e Vecchioni alla fine, davvero un bel trip, grazie Gede…

Scusate il momento finale tristezza… ma diciamoci la verità: se non condissimo di epica e leggenda una partita di football su un tappetone bagnato, sarebbe così divertente?
Io dico di no.

E così finisce che non c'è il due senza il tre.
Per chi ha una felpa con un 23 davanti ed uno dietro, non c'è proverbio più veritiero. Avanti così ragassi………
 

by Ugo Bonvicini

 
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