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Il Giorno della Marmotta
Un altro dei miei film preferiti è RICOMINCIO DA CAPO con Bill Murray.
Un giornalista insopportabile si reca in Pennsylvania per un reportage sulla tradizionale ricorrenza del "Giorno della Marmotta" e qui si trova intrappolato in un assurdo circolo temporale: ogni mattina si sveglia alle 6 in punto dello stesso giorno della marmotta e la cosa si ripete per migliaia e migliaia di volte senza che lui possa fare nulla per passare al giorno seguente.
Quante volte ho sognato di poter tornare indietro e rivivere un certo giorno, magari cambiando qualche cosa e vedere come sarebbe andata.
E voi no?
Magari solo scendere dal letto con l'altro piede avrebbe cambiato tutto il corso della vita.
Così il 9 luglio 2011, sapevo che sarebbe stato uno di quei giorni e ho scelto il piede per scendere.
Ho vissuto ogni singolo istante della giornata sapendo che poi sarebbe volato via.
Non sapevo il modo in cui sarebbe andata, ma ero certo che alla fine avremmo vinto noi.
L'ho scritto sul mio anello di catena in barba alla cabala od alla sfiga.
Il sogno era il mio e me lo finivo come mi piaceva a me.
Mi dispiace per loro, ma al di là dell'impegno e dei sacrifici che ogni giocatore fa per essere in campo, la vittoria va sempre a chi ci crede di più ed io ero certo di crederci di più di ogni altro.
Perché?
Perché, lo sapete, ho sempre detto che nel bene o nel male, nella vittoria o nella sconfitta siamo noi gli artefici del nostro destino.
Siamo noi i protagonisti e solo noi ci potevamo battere da soli.

Per quanto potrò mai raccontarvi dovrei scrivere una cinquantina di editoriali o forse cento.
Uno per ogni Panthers tra giocatori, allenatori, dirigenti e tifosi.
Un editoriale solo per Andrea Gabbi, l'Ale, la Patty, le mamme Gennari e Campagna che onorano i Panthers come se fossimo il MILAN o la JUVE (ho scritto INTER? No, non credo…)
Uno per Angela, Paola, Tino, Totta e Tiziano che senza incarichi formali sono lì sempre e comunque.
Uno per i dirigenti.
Uno per gli allenatori italiani delle giovanili.
Uno per tutte le fidanzate, le mogli, le mamme ed i papà dei giocatori piccoli e grandi (compreso i nonni Bonvicini).
Uno per la torta congelata della Bea Papoccia.
Uno o forse due su Ivano e la Bea.
Uno per gli ex-giocatori che erano lì e quando stavo scavalcando la staccionata era solo per dire loro di aspettarmi che tra 10 anni arrivo anch'io.
Uno per lo staff medico e i waterboys.

Ed uno per ogni singolo anello della catena Panthers.

Sapete la catena?
La catena…
Andrew me l'ha consegnata mezz'ora prima della battaglia.
Non che ce ne fosse bisogno, i Panthers sono talmente parte di me, che catena o non catena li porto sulle spalle comunque tutto l'anno…
Sulle spalle e sulla pelle…
Non devo farmi tatuaggi, perché ogni osso storto e cicatrice che porto mi ricorda il football compresa l'appendicite.
Ed avere cicatrici sulla pelle e portare la catena in campo, sollevarla all'ultimo quarto è quanto di più fantastico abbia combinato nella vita.

Trasmettervi le emozioni del Superbowl è impossibile.
Provo.
Parto dalla fine?
No dai, mescoliamole.

- Il kick-return in td all'inizio del secondo tempo lo trovi su Wikipedia alla voce "come stroncare 15 minuti di discorsi tra secondo e terzo quarto in 10 secondi".

- Il fuorigioco della loro guardia sul 4° e 2 dopo che avevano tentato di farci cadere nello stesso trabocchetto sprecando un timeout successivamente.

- Ivano che solleva la coppa.

- Trovarsi faccia faccia a meno di cinquanta metri con gli avversari all'uscita degli spogliatoi

- Tanyon 7 che lancia due td-pass su due diversi trickplays.

- "Alive and kicking" Vergazzoli 3 che li fa partire sempre dietro.

- Malpo 33 che esce da un ritorno con la mentoniera sul naso e pare alto due metri.

- Loro che sono in 12 o in 13 in campo ed una volta anche in 8.

- Il loro 21 che si fa male davvero.

- Gasparri 88 che segna ed apre le braccia come se volesse abbracciarci tutti e Andrew che si incazza perché siamo lì a farci abbracciare.

- Il bidone di acqua calda su Andrew a 10 secondi dalla fine.

- Il loro QB che trascina via facendolo strisciare il numero 10 (davanti a 3000 persone è stata una gran figuraccia…)

- Tommy 9 che chiude il down di corsa e si ricorda di rimanere in campo.

- Tommy 6 che, invece, non si ricorda che deve uscire dal campo.

- Tommy 79 che non ha la forza di alzare le braccia per incitare il pubblico.

- Malpo 44 che ride.

- TomBernardo 44 che piange.

- Michelone 78 che piange (forse perché lo sposano…)

- Sighi 40 che si rompe un piede.

- Il blocco di Jaycen 2 sul ritorno di Tanyon 7.

- Panzani e Piva che giocavano con me e sono ancora lì a ricevere e segnare come dei ragazzini (invidia…)

- Fare l'holder23 un'azione e sapere che mi guardate tutti.

- Gli occhi del Gino e del Mattio.

- Il Tedo 58 e Leoluca Orlando.

- Ivano in trans agonistica.

- La solita palla da amico a Bergo 87 che fa fumble (ettecredo…).

- Il fumble del 32 la azione dopo.

- Michelone 78 che cede posto e bandiera al Malpo 33 entrando dicendogli: "eccola, io ho questo da lasciarti"

- Loro che stanno sopra in punteggio per 40 secondi su 48 minuti.

E via così di emozione in emozione per tre ore e mezza.
Sono certo che per ognuno dei presenti sia stata un tempesta e se ti rendi conto di quanto sia stata una notte speciale apprezzi ancor di più il fatto di averla vissuta.

L'anno scorso contro Catania fu bello perché vincemmo per la prima volta e grazie ad una prestazione fantastica di Joe.
Ieri sera, a parte essere a casa, è stata la partita perfetta, tutto e sempre sotto controllo, tutto giusto, tutto a posto.
Semplicemente fantastico.
Io non so cosa devo aver combinato nella vita precedente per meritarmi tutto questo, ma qualcosa mi dice che se credi in una cosa e se riesci a fare in modo che qualcuno la creda insieme a te, allora si riesce a fare.
E se si riesce a fare allora ti diverti un sacco, alzi le braccia al cielo e ti senti felice.
Quanto durerà?
Spero tanto, credo poco: nella vita ci sono cose più importanti che arrivare primi o secondi in una finale di football americano in pianura padana d'estate.
Però per tutto il tempo che starò come adesso mi chiederò cosa posso volere di più:
Svegliarmi mille volte il 9 luglio 2011?
OK lo ammetto, mi basterebbe svegliarmi il 9 luglio 2011 ancora solo un'altra volta…

Campioni si nasce?
Non lo so,
…I Panthers per ora non smettono di esserlo…
 

by Ugo Bonvicini

 
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