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Anelli, catenine e catene
L'altra sera Andrew ci ha regalato dei moschettoni e ci ha invitato ad agganciarli formando una catena quando e come saremmo stati pronti per simboleggiare l'unità della nostra squadra.
Ognuno ha preso il suo.
Qualcuno lo ha già attaccato ad altri
Qualcuno come me aspetta di essere pronto.

Così mi è venuto in mente che in una vita precedente fui arruolato come mozzo a bordo di un veliero.
Un giorno attraccammo al porto di Calvì in Corsica e buttando l'ancora ci accorgemmo immediatamente di averla agganciata probabilmente ad un'altra.
Seppur ben ancorati avremmo avuto qualche problema all'indomani nell'issarla di nuovo a bordo.
Pertanto fui esortato ad andare su un canottino (scialuppa) per verificare, seguendo la catena dell'ancora, cosa era successo e se si poteva districarla a mano.
Il mio compagno di sventura si buttò in acqua per verificare come era messa, ma essendo acqua di porto non si vedeva un granchè…
Non mi rimaneva altro che tirarla su a braccia sperando che si divincolasse prima o poi.
L'ancora non era tanto grande, sarà stata pesante una ventina di chili in ghisa o piombo…
Cominciai a tirare su la catena e i primi metri furono semplici…
Il mio amico verificava con tanto di maschera e boccaglio cosa stava succedendo, ma non vedeva niente a più di un metro.
Tira, tira e la catena diventava sempre più pesante. evidentemente stavo tirando su anche l'ancora dell'altra barca, …era tutto secondo copione…
Il capitano ci scrutava severo dal ponte ed io non volevo sfigurare visto che sua figlia era innamorata di me, per cui centimetro dopo centimetro guadagnavo metri di catena.
Il peso sottostante cominciò ad essere talmente elevato che stando in piedi sul canotto, ad ogni centimetro che tiravo su, il canotto scendeva ed ad un certo punto iniziai ad imbarcare acqua.
La catena tirava parecchio, io non mollavo, il canotto si riempiva ed ad un certo punto il fidanzatino della sorella, buttato in quella fogna a cielo aperto, venne su levandosi la maschera e gridando come se avesse visto il mostro degli abissi.
Non capivo cosa stesse dicendo, ma buttai l'occhio sulla catena e capii.
La nostra ancora era a filo d'acqua pronta per essere liberata, solo che non si era agganciata ad una sua omologa, ma alla catenaria del porto, un'enorme catenona che sul fondale serve per assicurare cime e boe per l'attracco dei natanti.
Io avevo portato a galla anche quella ed ecco che si spiegava l'affondamento del canotto…
La catenaria aveva maglie larghe quanto un palmo e, dato il peso, bastò un solo secondo per liberare tutto e tutti da quel garbuglio.
Ad oggi non so ancora come abbia fatto a sollevare tanto, sarà stata la voglia di figurar bene o quella di non mollare però ho capito che centimetro dopo centimetro, come dice Pacino in "Any given Sunday", riesci a fare cose strepitose.

Da quel giorno le catene hanno, ai miei occhi, un fascino particolare.
La catena di montaggio sigla l'inizio della moderna era industriale.
La catena alimentare definisce lo status di ogni singolo essere vivente sulla terra.
La catena è un organo meccanico molto resistente alle prove di strappo e fatica.
Serve per trasmettere un moto: pensa alla catena della bicicletta.
Sui motori Ducati c'è la catena desmodromica prova evidente della sempre geniale italianità.
Le catene assicurano gli ormeggi delle navi.
Le usi come antifurto per le moto.
Con una catena ti assicuri che il tuo cane non scappi.
Una catenina la regali a chi ami magari con attaccato un ranocchio o un diamante.
Più ci penso e più capisco che con una catena ti assicuri che qualcosa o qualcuno a cui tieni davvero non se ne vada.
È composta da anelli ed è tanto forte quanto il più debole dei suoi anelli.
Una catena infatti si rompe sempre in prossimità dell'anello più debole.
E non è detto che l'anello debole sia il più piccolo, di solito è quello più arrugginito o più rovinato.
Magari è quello fatto di materiale diverso, ma se lo sforzo da sostenere è costante e senza strappi, una catena regge ben di più che qualsivoglia fune, corda o cavo.
Io non so chi di voi si sia mai sentito un anello di una catena, se avete o vi hanno mai tirato con una catena, se abbiate mai regalato una catenina o vi ci abbiamo mai legato.
Magari vi avranno rubato una bici a cui non l'avevate messa.
Io so solo che quando è stata l'ora di tirare quella catena, io non l'ho mollata e non la mollo neanche questa volta.
In una catena di 45 anelli quella in mezzo è la 23 ci sarà pure un motivo…

Miei cari Panthers, sabato sera fino all'ultimo secondo disponibile e all'ultimo centimetro da difendere, non pensate all'anello debole, pensate solo a tirare forte insieme al vostro anello di fianco
Solo alla fine vedremo cosa ci sarà a pelo d'acqua…

Sabato sera… tutto e solo sabato sera.

Domenica sarà un'altra vita.
 

by Ugo Bonvicini

 
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