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Diventa arbitro di Football Americano
 
Il foglio bianco? "we live as we dream, alone"
… ed io tra di voi, se non parlo mai
ho visto già tutto quanto…

Avrete mica pensato davvero che non sapevo più scrivere…
Che non avevo idee…
Che tutto sommato dopo 9 anni di new-panthers, alla sesta semifinale consecutiva avessi perso il filo conduttore del nostro viaggio…

Il nostro viaggio…
Il viaggio sulla Ivano Lines è senza destinazione finale, ma un continuo girare intorno al globo cercando di essere migliori ad ogni giro.
In questi anni di gente se ne è imbarcata parecchia, alcuni sono scesi, ma sempre di più ne salgono.
Venerdì scorso nei due campi di allenamento c'erano più di 120 atleti, una ventina di allenatori e uno ed un solo Paolomagri che si scrive tutto attaccato, tutto di un pezzo come lui.
Non è il momento del rendiconto, ma se volgo lo sguardo all'indietro e lo riporto in avanti, vedo che la gente che amo non ha mai mollato, non ha mai calato la scialuppa di salvataggio, anzi c'è anche un Gavesi che dopo essersi tuffato dal ponte si è rimbarcato come se non fasse mai successo e ne sono felice.
Perché ho fatto questo viaggio?
Credo di essere un giocatore di football prima di essere qualsiasi altra cosa, il football è ciò che mi riesce meglio da sempre.
Altri Panthers sono come me, non importa quanto bravi nella tecnica, nella forza o nella velocità; parlo di volontà, parlo di passione, parlo di voglia di essere parte del viaggio e di migliorarsi ad ogni giro.
E non parlo solo di giocatori, parlo anche di chi attacca i cartelloni, di chi strappa i biglietti, di chi fa le statistiche, di chi vende magliette, di chi prepara panini (e ne mangia la metà), di chi spinge il trolley delle fasciature, di chi tiene la catena, di chi protegge la mia mitica borsa gialla-nera e di chi mi chiede: Ugo mi fai fare qualcosa per i Panthers?
E davvero pensavate che non avessi nulla da scrivere su di voi?
Ma va là… siete carne della mia carne, sangue del mio sangue, piume delle mie piume (di cigno si intende)
Potrei scrivere per sempre di voi.

Ad ogni inizio di partita auguro a tutti:
Buona Partita!
Me lo ha insegnato Vic cento anni fa.
Io ero l'ultimo dei panchinari (holder titolare ndr), ma la cosa mi onorava, mi faceva sentire parte della faccenda.
Per questo non lo dico solo a chi parte titolare, ma a chiunque sia lì a bordo campo.
Qualche volta, qualcuno in borghese, mi ha guardato come della serie:
"mi prendi per il culo?"
Sabato pomeriggio, sentivo finalmente altri fare la stessa cosa.
Siamo lì tutti per lo stesso motivo e non ha importanza se chi segna è veloce o chi fa il tifo è senza voce.
Tutti e due lo fanno per la squadra e che quindi sia una buona partita per entrambi.
Contro i Seamen il mio preferito ha gestito i palloni per l'attacco.
Non troppo asciutti, non troppo bagnati: perfetto!
Il Diaffo è un forte WR infortunato, viene dalla difesa, sa giocare ottimamente come kicker, ha portato l'acqua e da ieri ha pure gestito i palloni.
Gli manca di fare l'holder e poi ha fatto tutto quello che ho fatto io in 25 anni, solo che lui ce ne ha impiegati solo 2.
Il suo compagno Semprerotto, era lì a dare una mano e non da meno si vede lontano un miglio che gliene frega!
Grazie di aver capito, vi assicuro che questo vi servirà parecchio andando avanti.
Chi c'era, c'era e chi non c'era…
Vergazzoli mi spiegherà il perché…

La frase del titolo è in "Cuore di tenebra" di Conrad e per quanto leggibile in inglese è profondamente intraducibile in italiano.
Anche l'editore infatti l'ha lasciata così perché è più profonda di quel che appare.
Deve dare l'idea della solitudine vera, tipo:
"l'uomo vive come sogna, da solo"
Da solo.
Io vivo e sogno da solo.
Tu vivi e sogni da solo.
Noi da sabato sognamo da soli…
solo tra di noi… e continuiamo il viaggio.

Da Aznavour a Conrad e voi a chiedervi se avessi mai più scritto…
eheheheheheheheh
 

by Ugo Bonvicini

 
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