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Diventa arbitro di Football Americano
 
Eh già …sono ancora qua
Innanzitutto la sindrome di Peter Pan non è una malattia mentale, essere mercuriali nemmeno…
Qualcuno mi ha definito ultimamente Divin Briccone e questo mi piace molto di più…
Questo ci tenevo a sottolinearlo perché si smetta di pensare che essere infantili sia un reato.
Esistono chirurghi infantili e nessuno dice nulla… ci potrà essere anche un ingegnere infantile, no?

Ci sono giornate importanti, date che si ricordano e conosco qualcuno che per paura di dimenticarsele se le fa tatuare sulla pelle.
Io quei giorni me li ricordo bene, non me li scrivo addosso, li registro e diventano tappe, punti di partenza o di arrivo.
Fa molto figo scrivere checkpoint… ed in effetti quelle date diventano punti sulla mappa dove mettere il segnalino rosso e rimangono per sempre.

Il 26 giugno 2010 per esempio chi se lo scorda?
I Panthers che diventano campioni di Italia realizzando un sogno (od un progetto?) a lungo cullato…
La notte più bella della mia vita, nove mesi fa…
Ed allora mi sovviene pensare alla bandierina precedente, al checkpoint di quando il sogno è iniziato.
Era l'inizio di primavera di otto anni fa.
Esattamente il 22 marzo come oggi.
Era sabato e dopo tanti anni tornavo a giocare a Parma (in realtà era Collecchio), con i miei amici Panthers e contro gli Hogs.
Nel mondo fuori si attaccava l'IRAQ e si bombardava il bunker di Saddam Hussein.
Dopo poche ore dal calcio di inizio mi ritrovai nella stanza 23 dell'ospedale insieme ad Alberto Agnetti con una gamba per uno da riparare…
Quel giorno faceva tanto male la tibia quanto faceva ridere essere lì piantati nei lettini a guardarci in faccia a 30 anni suonati aspettando le notizie da Bagdad.
Ebbene, sono passati 8 anni… siamo tornati in campo, abbiamo vinto e perso e guarda caso, due giorni fa ci siamo ripresentati ancora una volta davanti al nostro pubblico, mentre fuori il cattivone di turno si chiama Gheddafi e vive in un bunker a Tripoli…
Come contro gli Hogs allora, anche ieri abbiamo inaugurato le partite casalinghe con una sconfitta, ma almeno questa volta io e l'Agno siamo stati lontani dall'ortopedia.

La partita?
Catania è stata brava, diligente, non ha sbagliato nulla ed alla fine ha vinto meritatamente.
Nel football non si pareggia per cui il merito sarebbe stato altrettanto nostro se avessimo segnato all'ultimo secondo.
Ma le partite hanno la loro vita e questa è andata così.
Alla fine del primo tempo ne avevamo presi 41 e se la matematica non è un'opinione, alla fine potevano essere 82…
Invece a fine terzo quarto erano ancora a 41…
Negli spogliatoi qualcuno ha detto che dovevamo continuare a credere, perché solo se ci credi le cose succedono.
La difesa ci avrebbe dato una palla… ed Alessandro Bentornato Canali ha mantenuto la promessa.
Canna… mai ritornare un intercetto dall'endzone e mai intercettare un quarto down.
Queste sono le due regole del bravo difensore, ma comprendo che con quella palla in mano avresti voluto rampare su anche per la rete dove c'era il tabellone.
E chi si ferma con il football in mano?
I Panthers no di certo !

51-54 si ricomincia da qui e la scala da percorrere ha ancora una decina di gradini.
No, non siamo stanchi di essere bambini, anche perché lo facciamo solo per poche ore alla settimana… siamo piuttosto stufi di fare gli adulti per le rimanenti.
Io ed Agno, Lanzo e Big Mike, Sighi e Gede, Lino e Tedo, siamo ancora qua.
Eh già, siamo ancora qua…
 

by Ugo Bonvicini

 
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