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Di Topogigio e la sua coda

E venne il giorno del giudizio universale…
"Mi sa tanto che oggi vediamo se esiste un dio…" mi ha confessato un compagno sul pullman che ci portava allo stadio.
"Esiste, esiste, solo che è Ganesh, divinità indiana metà uomo e metà elefante…" gli ho risposto.

La tensione era evidente e il pensiero di noi vecchifuori-giovanidentro era quello di stemperare, ridere e far sentire che le partite sono tutte uguali…
Più o meno…
Difficile spiegare le emozioni quando la tempesta comincia 48 ore prima e gli occhi sono aperti più del solito, si parla di meno e l'unica cosa che ti viene bene è stare vicino, vicinissimo a chi si allena con te da 6 mesi, due anni o 25 anni.
Avessimo organizzato un pigiama party o un campo-tenda, da giovedì sera saremmo stati tutti lì, insieme a mangiare, dormire e raccontarci alla noia i mille motivi per cui avremmo potuto vincere e i due o tre per cui avremmo perso.
Solo due o tre? beh ne basta poi solo uno, per cui se devo sognare a occhi aperti, il sogno è mio e me lo faccio finire come mi pare.
"Cosa ti piacerebbe sabato?"
"Cominciare la partita 28 a 0 e non inseguire colpo su colpo perché visto che sto in panchina, l'infarto dopo tre ore è garantito"
Era ancora venerdì, ci siamo trovati al campo e abbiamo fatto riscaldamento con le nuove leve dell'Under.
Che bello vedere 80/90 giocatori fare stretching, ma il pensiero fisso era a come avremmo potuto perdere la partita.
Il sabato per molti di noi è arrivato da svegli e per strano che potesse sembrare, le facce erano anche più tranquille…
Nel bene o nel male tutto sarebbe finito entro le prossime 12 ore e amen.
Una squadra è composta da diversi elementi, diversi in quantità, ma diversi anche in modo di essere e vita vissuta.
La nostra squadra, come molte nel nostro mondo, mette insieme giovani al primo anno e vecchi all'ultimo e il pensiero più importante era rivolto a questi.
Una decina di noi sapevano di essere sulla giostra per l'ultima volta, ultimo bigliettino di plastica e ultima volta che il giostraio sale mentre la ruota parte e te lo prende mentre tu guardi bene dove sta la coda di peluche attaccata a quel TOPO GIGIO che nella storiografia moderna non ha mai avuto nessuna coda, tanto meno di peluche…
Alcuni di finali ne avevano perse già tre, alcuni solo due e dopo 25 anni il destino ci rimette lì a girare per prendere quella coda all'ultima corsa, nell'ultimo giro.
Per essere sicuro di aver capito bene come si doveva fare intanto io mi sono portato la mia mamma e il mio papà a vedere la giostra, si sa mai che non ci riesco, poi addosso a chi piango?
Altri hanno fatto lo stesso, altri invece si sono attaccati a cabale e riti scaramantici.
In due hanno portato una piscinetta gonfiabile di 40 cm di diametro (gentilmente offerta dai miei figli) perché con la piscinetta sulla sideline si vince…
E vada per la piscinetta… meno male che non era un castello di sabbia o una pista delle macchinine.
E i giovani?
Il dubbio era quello che non si accorgessero che anche se era il primo giro, poteva essere comunque anche l'ultimo e, codina di topogigio o no, ho pregato Ganesh che apprezzassero ogni singolo istante della giornata.
Perché giorni così ti segnano per sempre, sono quei giorni che solo pochi mortali hanno l'onore di vivere e la metà di quei pochi li rimpiangerà per sempre, l'altra metà ne avrà il rimorso perenne.
La finale non si pareggia, uno vince uno perde e la vita difficilmente ti da altre possibilità.
Il caldo è tosto, ma le tribune piene sono belle da vedere.
Il tifo sembra un po' di più a favore degli Elephants e questo vuol dire che non siamo noi Cenerentola.
Per una volta nella vita siamo noi i cattivi… allora significa che siamo i favoriti?
La giostra parte, via i biglietti e dopo 4 giri siamo 35 a zero…
No dico… 35 a 0 a metà del secondo quarto… e io avevo sognato solo 28 punti di vantaggio e non 35…
Vuoi che Ganesh si sia addormentato?
Certo che noi siamo perfetti… nessuno sbaglio… nessun fallo… tutto giusto e la giostra gira…

Il dio elefante deve essersi svegliato perché in due minuti ci manda negli spogliatoi sul 35 a 14.
Si sa che il secondo tempo la palla ce l'avranno loro e metto già nel conto che sulle ali dell'entusiasmo saremmo da lì a breve 35 a 20.
Infatti dopo due minuti eccoli lì…
La giostra gira e Ganesh inizia a combattere come sa contro Ciccionetto.
"Ciccio come stai?" chiedo
"Male sto morendo…" risponde
"Ce la fai a morire verso le 22?"
"Non lo so… ho sete e non ci sono i sali…"
"Io i sali te li do, ma tu non morire prima…"
"Ci provo…"
Snap alto tre metri, sack e palla loro che si portano sul 35 a 26.
Sbagliano la trasformazione e 9 punti di vantaggio significano che devono segnare due volte più di noi per vincere…
"Ma noi non segneremo più?????" mi domando…
"Per forza segnamo" mi rispondo…
Io ragazzi non lo so, perché mai e poi mai avrei pensato di vedere due dei che si scontrano su un prato con le strisce, ma Ganesh e Ciccionetto è la sfida in campo.
L'unico che ci può far perdere o vincere è il dio Ciccionetto, il centro.
Sì perché solo lui ha il potere di dar palla a Joe o di darla a loro.
Se la palla va a Joe vinciamo noi perché Joe non è di questo pianeta…
Il regolamento parla di tre americani (messicani, canadesi o giapponesi ???) in campo, ma non dice nulla sulle entità aliene per cui avremmo potuto giocare con 22 marziani, ma visto che siamo ligi alle regole abbiamo parificato i nostri tre come USA, anche quando era evidente che venissero da molto più lontano.
Joe ha lanciato 7 TD
C-mac ne ha segnati due e fatto l'intercetto chiudi-partita
Greg ha segnato 3 TD e placcato tutto e tutti.
Però si vede che essere marziani alla lunga è contagioso, perché Ciccionetto non sbaglia più e Long, Diaffo, Grig e Nico prendono tutto quello che vola.
La linea tiene la carica dei pachidermi e l'attacco va a 42.
16 punti devono segnare tre volte più di noi adesso.
Grande Francani intercetta così che andiamo a 49.
Ganesh non ce la fa più, la difesa è diventata di cemento e non si passa.
C-mac prima intercetta e poi si inventa un TD taglia campo di quelli da film, a rallentatore che senti solo il respiro e il battito del cuore.
56 a 26.
Palla ancora a noi e la tribuna è divisa in due.
SE-MO…SE-MO…SE-MO…
U-GO…U-GO…U-GO…
Mia mamma teme il peggio, invece metà dello stadio ce l'ha con Colacino e l'altra metà vuole vedermi staccare la coda a TopoGigio.
Sapessero come ci vogliamo bene io e il Cola, griderebbero tutti SE-MI…SE-MI…SE-MI…

Entro in campo a 70 secondi dalla fine…
Tempo per sentire l'erba sotto i piedi per un paio di volte ancora, il tempo corre e placcano Giulio a 17 secondi dalla fine…
Non c'è più tempo per un altro giro di giostra, alzo le braccia al cielo e afferro coda e Topogigio insieme…
Campioni, siamo campioni…

Credere di riuscire è il primo passo
Provarci è il secondo
Vincere è il terzo.
Non succederà più, ma intanto è successo…

"Rocco, abbiamo vinto, siamo campioni!!!!" dico a mio figlio dandogli la medaglia
"Campioni del mondo????"
"No, solo di Italia"
"Posso farla vedere ai miei amici?"

 

by Ugo Bonvicini

 
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