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Diventa arbitro di Football Americano
 
Non succede, ma se succede…

Quante storie da raccontare nella giornata di ieri...
Il cielo plumbeo prometteva diluvio, il vento soffiava forte e tutto si può dire meno che fosse estate.
Le pantere sono scese in campo con gli occhi di chi vuole vincere, di chi vuole quello scudettino tricolore, cucito sulle altrui magliette.
"Quando non ce la fate più guardate quello scudetto di fronte a voi e pensate di prendervelo la prossima azione", era questo il motto di ieri.
Il grande Lino deve aver preso troppo alla lettera la frase e si aggrappato alla maglia avversaria, mentre Craig si faceva il campo segnando il possibile sorpasso…
E invece di essere avanti nel quarto quarto siamo andati al punt concedendo una TD al solito Greene.
14-20.
In una partita di football, così come nella vita ci sono momenti e azioni che cambiano il corso degli eventi…
Mentre i Giganti, che lo scudettino non hanno mai mollato un istante, esultavano per il sorpasso a 5 e 38 alla fine, io ho pensato che se per caso avessero sbagliato la trasformazione, saremmo andati in finale.
Non ho idea se davvero la "gufata" era mia o se il vento maligno abbia soffiato forte in quei due secondi, fatto sta che la palla non è entrata in mezzo ai pali.
Bisognava solo segnare e poi ci avrebbe pensato il Verga a scrivere la differenza.
E così prima un kickoff fuori, poi ricalciato e ritornato sulle 38.
Poi una palla droppata da Grigolo che doveva mettersi a pari con i suoi colleghi ed ecco che Joe va dietro per un lancio e poi si incunea al centro dove si è aperta una voragine.
Si fa tutto il campo e saranno stati 100 o 1000 sugli spalti, ma il boato ci ha spostato in avanti di un metro.
20-20 e tocca a Verga, ma prima controlliamo che non ci siano delle bandierine gialle in giro, guardiamo bene, ok sembra tutto a posto…
SET… HUT… 21-20 e mancano 5 minuti e 13.
Ci sono giornate che durano secondi e secondi che durano quanto una vita…
E una vita sono durati quei 5 minuti per tutti i presenti…arbitri compresi…

E questa è una storia che potevo raccontare…

6 anni fa è iniziata la nostra avventura vincendo un SILVERBOWL dopo un'estenuante semifinale a Firenze.
Poi 5 semifinali in 5 anni e questo sarà il terzo SUPERBOWL da giocarsi, dopo un'altra estenuante semifinale.
Vincere o perdere fa tutta la differenza del mondo, questo è certo, ma la consapevolezza è di aver lavorato bene, di aver cresciuto i giovani e di aver scelto bravi americani.
E il destino chi ci presenta in finale?
Gli stessi Elefanti come quella notte di Luglio di sei anni fa.
Anche loro devono aver lavorato bene in questi anni per esserci… Bravi!

Questa è un'altra storia che potevo raccontare...

Ieri Vittorio è arrivato vestito in campo alla fine del terzo quarto.
Sapevo che stava arrivando e quando è comparso là in fondo sgroppando come quei cavalli senza briglia che non sanno dove andare, ma vogliono solo correre, mi è venuta la pelle d'oca…
Una pantera in pelle d'oca…Ghoose Skin Panther, si dirà così?…
Vittorio è uno di noi e si fa migliaia di kilometri per esserlo.
Ieri poteva stare dove gli pareva.
Probabilmente desiderava semplicemente non stare…
ma di certo voleva correre… e sono contento che sia corso dove eravamo tutti.
Quando hai un casino in testa dove vai?
Io vado da chi mi vuole bene e tu?
Per Vittorio il 13 giugno 2010, non significherà mai una semifinale vinta, ma solo aver perso una briglia, quella che ti ha guidato, quella che ti da il nome che porti…

Questa è la storia che volevo raccontare…

Ragazzi, ci sono un sacco di cose più importanti che vincere o perdere una semifinale.
Noi però questa l'abbiamo vinta.
NON SUCCEDE, MA SE SUCCEDE…

 

by Ugo Bonvicini

 
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