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Signs

C'è un film in cui Mel Gibson interpreta un prete che ha perso la fede e il paese dove vive è stato invaso da extraterrestri sanguinari che vogliono sterminare l'umanità.
La trama potrebbe far pensare ad una vaccata colossale, roba da Godzilla e Maciste contro Totò, ma c'è qualcosa del film che mi ha sempre colpito:
il titolo (SEGNI) e la frase cardine della sceneggiatura: "Devi credere".
Al di là della fede di ognuno di noi, vorrei parlare di quanto sia fondamentale credere nelle cose e di quanto sia importante cogliere quei piccoli segnali tutto intorno a noi che ci aiutano a continuare a credere.
Le vittorie e le sconfitte così come i successi e le delusioni non sono opera del fato o della fortuna.
La buona sorte, se si può definire così, è quando ti esce il numero alla roulette o vinci al lotto, ovvero quando ti capita qualcosa che desideri fortemente che però non dipende da te.
Dove si fermerà la pallina da 0 a 36 lo decidono i rimbalzi e le velocità della ruota, magari si potrebbe calcolare con una complicata equazione di cinematica e meccanica razionale, ma di fatto le probabilità che l'evento desiderato accada sono 1 su 37. Che ci crediate oppure no io gioco solo e sempre il 23, anche perché se vincessi con un altro numero non sarei così felice.
Torniamo al film e a quello che mi suggerisce.
Quando vinci 6 partite su 6 o quando prendi quella palla, non è solo culo…
Dopo una vita sul campo posso affermare che mai come oggi i Panthers credono.
E sempre in una partita vince la squadra che ci crede di più.
E se non sei ancora sicuro che la strada sia quella giusta, allora capita che tutto intorno se stai attento, puoi intravedere anche i SEGNI che ti convinceranno…
Quali segni?
Ci sono segni piccoli come il fatto che per ora siamo imbattuti e tutto fila liscio.
Ci sono segni medi come il fatto che si respira un'aria di amicizia e serenità e che è divertente fare allenamento.
Ci sono segni grandi come il fatto che venerdì eravamo in 45 in campo e altri 45 erano le nuove leve che provavano i primi passi nel nostro mondo.
E poi se non è un segno che il magazziniere over40, riceve una palla dal qb 18enne, sgroppa come un ragazzino per il campo, fa le ultime 3 yard con qualche avversario addosso e segna il TD finale contro i campioni d'Italia.
Come a dire: "Ehi campioni di Italia, i Panthers dal più giovane al più vecchio sono questi qui!"
Beh se non è un segno questo…
A fine partita ho detto al qb 18enne che ero contento di aver ricevuto il suo primo TD pass in IFL (anche se sapevo che aveva mirato il Tight End).
Lui mi ha risposto che era contento ad avermi lanciato il mio ultimo TD… e francamente non ho capito se era una cattiveria o era semplicemente emozionato, ma non importa…

Io credo che la passione porti alla vittoria.
Credo che vincere sapendo che ti sei sbattuto per farlo sia molto gratificante.
Credo che se potessi mai scegliere con chi vincere, io vorrei farlo con i miei amici.
Far parte di una squadra è tutto qui e credere di vincere è l'unica cosa che conta per far sì che accada davvero.

Ieri era il 9 maggio, la festa della mamma e mi ero dimenticato di farle il regalo, così le ho preso quella palla, entrando in endzone mi sono spinto da tutti coloro che ci stavano credendo.
La mia mamma ha un bambino di 42 anni e l'ho fatta commuovere ancora una volta…
Auguro a tutti, prima o poi, 10 secondi così.

 

by Ugo Bonvicini

 
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