Agli albori della Formula 1, tanti anni fa in una gara mi pare a Monza, ci fu un incidente che coinvolse diverse auto con fumo, fuoco e fiamme, lamiere stridenti e telai che attraversavano la pista in ogni direzione.
Un pilota (mi pare Nuvolari) uscì indenne da quell'inferno, sbucando dalla nuvola di fumo nero alla massima velocità.
Quando i giornalisti gli chiesero come avesse fatto a vederci in quel casino e come avesse fatto a trovare la via di fuga giusta lui rispose che si era trovato davanti ad un muro di auto, che non ci vedeva nulla e che era sicuro di schiantarsi; solo che se doveva morire, preferiva farlo con l'acceleratore a tavoletta e giammai l'ultima azione della sua vita sarebbe stata usare il freno. La sua auto si infilò in una finestra di luce che solo accelerando avrebbe attraversato.

E' finito il primo tempo e la squadra è negli spogliatoi.
Stiamo vincendo 28 a 14 e la cosa ci pare strana…
Strano perché invece di essere a Parma siamo a Bolzano.
Strano perché stiamo affrontando i Lions
Strano perché essere in vantaggio di due mete non ci porta bene…
Eravamo 28 a 14 anche al Superbowl 2007 e come allora avremmo avuto il primo possesso di palla.
Dal 2007 ad oggi abbiamo fatto un sacco di strada e ci ritroviamo ancora qui sullo stesso punteggio contro gli stessi avversari, una "sliding door", una finestra nel tempo che ci da la possibilità di vedere come sarebbe potuta andare se avessimo fatto la cosa giusta.
Dopo tre anni ci sono molte facce nuove e almeno un quindicina di esordienti che non possono sapere quanto sarà importante segnare subito la meta al primo tentativo.
La partita si gioca lì ed io so che, oggi, il primo che segna nel secondo tempo vince.
Si rientra e dopo tre azioni il giovane Diaffo riceve in endzone.
Devo essere entrato in campo ad abbracciarlo prima che l'arbitro potesse alzare le braccia e non so se lui ha capito quanto fosse importante quella palla.
Non capita spesso di esordire e segnare, capita molto più spesso esordire e fare fumble e lui è riuscito a fare entrambe le cose, ma sia lui che le nuove pantere sono stati grandi.
Il nostro cammino è ricominciato ed è bello esserci.

Il football non è pericoloso come la formula 1, ma spesso capita di trovarsi davanti ad un muro.
Vince chi davanti a quel muro non frena…

by Ugo Bonvicini