Season Pass
Diventa arbitro di Football Americano
 
Dare un senso a ciò che senso ne non ha

Quante splendide storie raccontano i Panthers.
Tornei di giovani ragazzini scorazzanti e vincenti in ogni dove.
La squadra dei 18enni imbattuta che riceve complimenti da tutti e convocazioni in nazionale maggiore.
E poi ci sono quei 40 fenomeni della serie maggiore.
Ho scritto 40?
No sono 39, ieri però erano in 27
La matematica non è un opinione e se da una auto che ha 39CV ne tiri via 12, allora stai togliendo il 30% della sua velocità e della sua potenza.
Sicuramente il motore ridotto consumerà meno, ma difficile che competa in gara.
Tutto qui, non ci sono altre cose da dire.
Il football americano è uno sport di squadra.
Alla pari solo della pallavolo, non è concepibile che possa giocarsi da soli.
Un centro deve snappare al QB.
Il QB può correre se qualcuno blocca oppure può passare o lanciare la palla se qualcuno è disposto a prenderla.
Fino a qui i Panthers hanno capito.
Quello che faticano ancora un po’ a digerire è che anche gli avversari giocano allo stesso sport e che anche loro, brutti, puzzolenti e cattivi, sono delle squadre.
E come vinci una squadra?
Giocando meglio, giocando come una cosa sola, avendo un unico obiettivo: essere migliori.
Vincere lo si fa dentro il campo, fuori dal campo, pure in tribuna da infortunati con gesso e stampelle.
Una squadra non prevede altre possibilità.
I Panthers invece sì, i Panthers riescono a fare gruppo con giocatori sparsi nel mondo e con solo 27 che giocano su 39.
E perdono.
Sì perdono contro le ultime in classifica perché se giochi al 70% perdi comunque.
Infortunati?...
Gli infortuni e le cicatrici, fanno parte del vestiario come il casco, la spalliera e i pantaloni con le protezioni.
La cicatrice sopra un ginocchio è un tatuaggio che significa che hai giocato prima e dopo, che hai pagato dazio e ce l’hai fatta.
Non c’è esenzione per infortunio,
Se sei giocatore prima di farti male e lo sei da guarito, allora lo sei per forza anche zoppo o con un braccio al collo, con la febbre o al lavoro, in ferie o studiando.
Ieri Catania ha battuto Parma.
Gli elefanti non hanno sbagliato praticamente nulla, i Panthers qualcosa sì.
Poi ci sono stati gli arbitri che dire imbarazzanti è dire poco, ma va bene così…
Le pantere hanno perso la terza partita consecutiva mettendo un bel punto di domanda sull’accesso ai playoffs.
Le facce per tutto il ritorno erano da funerale.
I 27 stavano male non tanto per la sconfitta, che poi ragazzi, mica è la fine del mondo perdere…
I 27 stavano male perché erano soli e da soli non ce la fanno.
30-98-20-54-75-85-8-25-66-23-5-22 e voi?
Sicuri che non potevate essere in campo, anche solo per incitare chi adesso sta tirando la carretta e conta i giorni alla rovescia per rivedervi dentro?

Credere
Si deve credere
Credere è un atto di fede
Un atto di fede lo si fa senza prove, senza dimostrazioni cartesiane.
Credere punto.
Le cose succedono, però bisogna credere…
Ieri mentre i Panthers perdevano in Sicilia, un bambino che conosco stava giocando con la sua bici nuova,
Ha preso velocità e non armeggiando ancora bene con i freni ha attraversato un incrocio trafficato senza accorgersene…
Illeso…
L’angelo custode ha giocato uno spot…grazie…
Ci sono cose anche più importanti di vincere o perdere, ma credere è l’unica cosa che le unisce tutte.
Credere

Atleta della settimana?
Nicola Francani

 

by Ugo Bonvicini

 
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