…e si riparte esattamente da dove eravamo rimasti, overtime e giovani pantere che vincono…
Bene…
Bene anche perché come diceva uno che conosco, alla fine un dio esiste, perbacco.
E se volgiamo lo sguardo a quattro anni fa, non vi è alcun dubbio che di strada ne abbiamo fatta e 70 giocatori ad ogni allenamento con due squadre in due campionati distinti non sono un sogno, ma una conseguenza del buon lavoro svolto e della certezza di aver formato una società vera, unica, solida..
Per questo motivo oggi non canterò le lodi del campione americano o del giocatore che ha fatto l’azione vincente, ma di tutti coloro che dietro le quinte sgobbano tutti insieme per vincere.

Scriverò dei secondi, di quelli che non segnano TD ma il campo, di quelli che non portano la palla ma l’acqua, di quelli che non hanno le statistiche ma le fanno, di quelli dietro la telecamera e non davanti infine dei miei preferiti: delle riserve.
I non titolari.
Quelli che giocano poco perché madre natura ha voluto così, ma che agli allenamenti ci vanno e si prendono lo stesso identico quantitativo di botte dei titolari.
Questi piccoli eroi solitamente sono anche i più simpatici, mai altezzosi, sempre umili e disponibili a rendersi utili per il bene comune.
Ieri, come domenica scorsa, hanno vinto.
Hanno sudato e tirato fino all’ultimo secondo e hanno battuto gente più grande e grossa di loro.
Bravi!
Ha vinto la Seconda squadra dei Panthers, ragazzi che in campo ci sono stati poco e che hanno tutta le determinazione e la volontà dei veri campioni.
E ieri hanno vinto anche quelli che erano a bordo campo, che li hanno accompagnati, che li hanno soccorsi, che hanno fatto le riprese video o che gli hanno cambiato una vite del casco.
Grazie di cuore a tutti voi.