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Diventa arbitro di Football Americano
 
Un tavolo, una sedia, un cesto di frutta..
Settimana intensa di avvenimenti importanti e finita domenica con il sorriso.
Riccardo il piccolo, controvoglia, ha fatto due pedalate con la bici senza ruotine laterali.
Rocco il grande ha fatto la prima comunione sabato e il ball-boy domenica.
Se ci penso bene sono passaggi fondamentali della vita che vanno ricordati.
Tutti noi scandiamo il nostro passato in capitoli più o meno lunghi che girano intorno a tappe o giornate importanti.
- primo dente caduto
- prima pedalata senza le ruotine
queste due per molti coincidono… e poi
- prima giorno di squola
- prima comunione
- prima volta che si dice la parolaccia con due Z
- primo bacio
- ultimo giorno di scuola

io ci metto anche
- prima ricezione in partita,
- primo TD,
- primo infortunio serio,
- primo giorno in ortopedia,
- ultimo td,
- prima finale vinta
- …

Ognuno ha i suoi giorni della memoria e anche Ric&Roc hanno iniziato ad avere i loro.

Riccardo sulla questione delle ruotine mi guarda strano della serie:
ma chi lo ha detto che se uno è comodo con quattro ruote si deve per forza levargliene due?
Lui era comodo così, adesso rischia di cadere ed io di farmi venire un infarto a seguirlo per il cortile correndo curvo con una mano sul manubrio.
Sembra una cazzata, ma ragazzi se quello pedala, va forte e si deve correre…
- Papà ma perché me le levi, che così poi cado?- mi chiede
Non fa una grinza, voglio dire, che non c’è spiegazione sensata da dare ad un bimbo per avergli smontato le ruotine sulla bici.
Ho tentato di spiegargli che potrà fare il Giro d’Italia, la storia della maglia rosa…ma lui non ci pensa nemmeno a farsi lo Stelvio sui pedali…quindi, una volta levate le ruotine, spero che una spiegazione se la trovi da solo nei prossimi giorni.

Rocco invece con la comunione tutto bene, abbiamo letto in chiesa, abbiamo raccolto le offerte e abbiamo apparecchiato l’altare con frutta, pane e vino.
Questa cosa qui della tavola da apparecchiare mi è rimasta impressa perché è vero che quando inviti qualcuno a casa o quando vuoi fare una festa, la prima cosa che fai è imbandire la tavola, metterci la tovaglia più bella, le candele, i piatti, i bicchieri, le posate al posto giusto…
Fare festa significa invitare qualcuno e passare del tempo in serenità.
E la mensa, la tavola rappresenta lo specchio della tua anima quel giorno.
Più è bella la fai più vuoi festeggiare e stare bene.
Dopo 30 anni che gioco a football e segno il campo il giorno prima, adesso mi rendo conto del perché mi piace farlo.
Trovarsi sabato mattina con tavella, corde e paletti, vernice e pennelli non è un lavoro divertente di per sè, ma più bello sarà il campo con le righe ogni 5, le hashmark ed i numeri, più sarà divertente la festa il giorno dopo.
Al di là delle cabale o delle sincronicità ripetute negli anni, quando si segna il campo come sabato e poi si gioca è bello, molto più bello che in ogni altro posto al mondo.
Il nostro mondo naturalmente, quel piccolo pianeta Panthers creato da Ivano è davvero una delle cose per cui vale la pena esserci.
Sì, ci sono certamente cose e luoghi più importanti, ma la domenica pomeriggio se non hai altri pensieri e vuoi sorridere per 4 ore Moletolo Park è davvero il posto giusto.
E quando tutto va bene, la tavola è apparecchiata a modo e non c’è nulla fuori posto, allora vincere è solo la logica conseguenza delle cose anche senza Andrew che dirige l’orchestra.
Quindi la domenica è andata via così, con una bella partita contro i Rhinos che ci hanno fatto penare 28 camicie, che hanno giocato meglio quando sono rimasti senza QB americano e che non hanno smesso di usare l’autobus numero 6 per andare di qua e di là ad investire uno o due di noi ogni azione.
Vaso27 dopo essersi quasi rotto l’osso del collo per fermare quel rinoceronte umano è sceso dal campo (o meglio lo hanno seduto fuori sulla sideline) con lo sguardo vitreo di uno che non sa ne dove sia ne perché lo hanno messo lì.
Allora gli domando:
-Ehi Vaso sai che giorno è?
- domenica
- e come ti senti?
- un idiota
Due risposte esatte su due.
A quel punto pensando che stesse benissimo l’ho lasciato sulla formazione blocco punt e perciò l’abbiamo giocata in 10, ma si vede che la cosa ha messo scompiglio anche negli avversari perché li abbiamo bloccati davvero lì dentro le 10 yard chiudendo la partita.

Ecco ritornati i Panthers che conosco, la mia squadra, quella che vince, ma non convince, quella che ha ancora le ruotine montate, che non capisce perché dovrebbe levarle e cominciare a pedalare come sa, ma anche quella prepara per bene la tavola, invita gli amici e poi festeggia per tutto il tempo.

Sono contento che ci siano altre quattro domeniche da banchettare ed un grazie particolare a Tino, Erik e King che smazzano salsicce da mezzogiorno alle 8 di sera… Si va, si va…

Un tavolo, una sedia, un cesto di frutta ed un violino; di cos’altro necessita un uomo per essere felice?
(A.Einstein)

 

by Ugo Bonvicini

 

 
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