10 piccoli indiani

10 vittorie consecutive

10 sorridenti fine-partita

10 settimane da ricordare

 

Sabato sera si è conclusa la regular season con un verdetto sopra tutti.

Siamo una squadra seria, siamo quelli che una volta data una parola la manteniamo,

Riconosciamo il nostro amato e miglior giocatore Andrew Papoccia come americano ed in quanto tale non lo abbiamo mai schierato come italiano, benché con carta di identità, passaporto, residenza, lavoro e famiglia italiane.

Lo stile non si insegna con le regole scritte o le interpretazioni da Azzeccagarbugli, è stato patetico vedere gente che conosciamo da secoli non riconoscere quello che per tre mesi è stata la regola per tutti, ma siccome era passato da soli tre giorni San Giovanni ecco che l’inganno è stato pagato con 17 punti di scarto.

Si chiamano gentleman agreement perché si fanno tra gentleman.

Persone la cui parola vale a discapito di lettere, leggi o scritture.

La parola data, una stretta di mano è una cosa seria, soprattutto se quello che fai è un hobby, un divertimento, un modo per fuggire al solito mondo di tutti i giorni.

Invece no, anche nel giorno di festa arrivano gli imbroglioni, quelli che vogliono venderti l’affare davanti alle scale dell’autogrill, quelli che ti vogliono far credere che uno che è nato a New York è italiano…vabeh…è finita ed abbiamo vinto noi comunque.

 

Guardiamo avanti:

Abbiamo di fronte il mese di luglio dei nostri sogni:

- impedire ai Lions l’ennesima finale

- la coppa EFAF a Berlino

- la finalissima italiana

 

Tre weekend a prova di coronarie per chiunque dopo una fantastica cavalcata lunga 13 partite, iniziata con John Grisham, passata per Barcelona in nave, in Sicilia due volte e poi l’addio al Lanfranchi e il nuovo stadio con la sua erba gommosa…

 

Nessuno sa cosa penseremo tra 20 giorni quando tutto sarà finito.

Io so solo quello che penso adesso:

“che bello esserci…”

 

“ Nessuno è più fortunato di colui che ha l’opportunità di essere il protagonista del suo destino…”

 

Forza Panthers