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I sogni son desideri, chiusi in fondo al cuor…
venerdì 06 giugno 2008
Ognuno di noi coccola i propri sogni, piccoli o grandi che siano e li vorrebbe sempre vedere realizzati come nelle favole…
A me domenica è capitato.
Non è stato vincere la semifinale europea che ci porterà dritti dritti a Berlino in Luglio.
Non è stato rivivere gli ultimi 30 secondi di Catania con ancora un 4° down chiuso dal magico Tunne e poi il td vittorioso dell’ormai solito grande Long.
Quello lo abbiamo fatto solo per tutti gli amici che non erano potuti scendere in Sicilia 7 giorni prima…(abbiamo semplicemente fatto un bis….)
No, quello non era il sogno.
La favola è cominciata tanti anni fa in Viale Piacenza e l’ultima possibilità che avevo di salutare il mio amico stadio Lanfranchi, doveva essere qualcosa di speciale.
Già…
Da domani sarà un cantiere e noi ci trasferiremo in un nuovo stadio.
Chi non ha mai fatto traslochi, può non capire, ma lasciare una casa, per piccola o brutta che sia fa male e farà sempre più male con il passare del tempo.
Perché non lasci solo le mura, ma lasci pure tutto quello che dentro c’è stato.
Rimarranno i ricordi.
Rimarrà il ricordo del profumo dell’erba tagliata, e poi la vernice con l’Agno, Mattio, Totta e Bea con i numeri di cartone, le risate di Ivano e le urla contro Plapo che sbaglia l’ennesima riga, Rocco con il pennello e la sigaretta del Beno sugli spalti tre ore prima di scendere in campo…
In quel campo ci siamo abbracciati e picchiati, ci abbiamo vinto e perso, riso e pianto, ci siamo entrati correndo ed usciti in barella.
E’ stata la nostra casa per 25 anni e l’ultima volta doveva essere memorabile come nelle favole.
Siamo andati venerdì a vedere l’erba tagliata e poi sabato a segnarlo con cura, a prepararlo come si doveva per l’ultima volta.
Le emozioni più grandi della mia vita, tranne due, le ho vissute lì, sotto gli occhi dei miei amici, dei miei genitori, di coloro che mi vogliono bene.
Per ogni angolo di terreno ricordo qualcosa di speciale e domani quando ci sarà un palazzo o un giardino, tutto rimarrà solo nei miei pensieri.
Gli intercetti di Malpica, le corse di Marchesi e Tagliaferri, i sack di Norberto e il Tom, i calci ritornati di Andrew e di Dario
E poi Joe, David e Renato.
Souza e McIntyre.
Zatti che esce in barella con tibia rotta e grida che adesso si vince.

Direi di finire qui, se no poi sono G.Rodari…
Ciao Lanfranchi e grazie di tutto.
 
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