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Dialogo tra padre e figlio
- Ciao papà

- Ciao piccolino mio

- Come è andata ieri sera

- Abbiamo perso, ma è stata una bellissima partita

- E quanto è finita?

- Mi sembra 56 a 47, ma l’ultimo non contarlo… è stato quasi un pareggio

- Oh mi dispiace, speravo che questa volta i Panthers vincerebbero

- Non si dice “vincerebbero” ma è meglio dire vincessero o vincevano

- Beh dai volevo dire che tornavate primi in classifica, io alla pleistascion4 vi ho fatto vincere, ma 56 punti sono tanti

- Eh lo so, pensa che 4 TD li ha segnati Jack quello con l’88 che giocava qui due anni fa, te lo ricordi?

- Sì l’88 quello simpatico, quello che pensava sempre e solo alle ragazze e gli altri 4 TD chi li ha segnati?

- I loro americani il QB ed il RB

- Ma papà, ma non si può tenere solo un americano in campo?

- No quest’anno c’è una nuova regola che se un giocatore americano ha un bisnonno italiano e si rende disponibile a giocare nell’ITALIA allora gli mettono una I sul casco e gioca dove vuole

- Ah e perché voi non lo avete?

- Perché siamo poveri, ma non è un grosso problema, preferiamo giocare con quelli che hanno anche la mamma ed il papà italiano e non si sentano obbligati a giocare nell’ITALIA

- Ah ho capito… quindi almeno a Settembre quando mi porti a vedere Tommy e gli altri per gli europei avremo un ITALIA più forte con tanti ITALIANI

- Eh beh non credo, perché non so se poi questi ITALIANI giocheranno nell’ITALIA

- Ma hai detto che devono essere disponibili, non vuol dire che devono giocarci?

- No piccolo, c’è una sottile differenza che è difficile spiegarti, ma ci provo: sembra che per ora siano stati DISPONIBLI a dire che non ci vogliono andare nell’ITALIA. Pensa che uno è arrivato solo per giocare tre partite e se ne ritorna a casa, un altro è già a casa sua e forse ritorna ed uno, ma non so se crederci, piuttosto che giocare nell’ITALIA se ne va a caccia di canguri in Australia, ma secondo me è una balla, i canguri sono protetti in Australia...credo…

- No papà in Australia i canguri li mangiano, ma però non capisco, ma tu non fai niente non dici niente, ma è giusto?

- Vedi amore mio, alle volte nella vita ci sono delle ingiustizie, certe volte sono grandi e certe piccole, per quelle grandi vai dalla polizia, per quelle piccole cerchi di combatterle da solo. Questa qui è una piccola, è roba da imbroglioni, come quelli che all’autogrill giocano con le tre carte, sai che te li ho fatti vedere l’altra domenica?
Sai come i bambini che vogliono sempre vincere anche quando non sono bravi o quando uno copia a scuola? Mica chiami la polizia no?

- Beh ma allora fatelo anche voi! Io lo farei allora!

- E saresti contento di vincere imbrogliando? Ti darebbe soddisfazione a vincere così? Cosa ci guadagneresti? Non ci danno mica dei soldi alla fine, solo una medaglietta ed un coppa e poi tutte le volte che la guardi sai che sei stato un imbroglione, no guarda non è bello così, molto meglio cercare di vincere con i tuoi amici piuttosto che con un cacciatore di canguri.

- Ma allora a Settembre mi ci porti lo stesso, vero?

- Certo, magari però teniamo la squadra che non imbroglia, magari tifiamo Israele o la Serbia e speriamo che per una volta se l’ITALIA perde, anche gli imbroglioni perdono

- Ok se lo dici tu, papà, ok tifiamo Israele, però sai che se è così forse preferisco il Madden alla pleistascion4, lì non puoi imbrogliare

- Eh sì figlio mio, forse è meglio la Pleistascion…



Di tanti dialoghi in tanti anni questo è il più difficile che ho sostenuto con mio figlio e non so se devo essere arrabbiato o grato a chi mi ha dato la possibilità di spiegare ad un bambino che nella vita esistono le regole ed esiste la maniera di ELUDERLE.
Se c’è una legge e non la rispetto sono colpevole, se la aggiro o la utilizzo contro il principio stesso per cui è stata scritta, ovvero non rispetto la volontà del legislatore, sono altrettanto colpevole.
Sbaglio?
Anni fa si sostenne che un impiegato dell’ambasciata USA ove per legge non puoi lavorare se non sei americano, era un cittadino del mondo nato sull’isola di GUAM e che avesse imparato a giocare a football a 40 anni davanti al Colosseo. SanGiovanni che fa vedere gli inganni ci penso su e persero il superbowl
L’anno scorso in serie B qualcun altro sosteneva che un bravissimo giocatore americano avesse imparato a giocare proprio in mezzo alla Piazza della Signoria, davanti a Palazzo Medici. Anche qui SanGiovanni ci ha messo la pezza ed il campionato l’ha vinto qualcun’altro
Quest’anno l’apoteosi con una regola scritta ed utilizzata come si vuole tanto non è scritta la sanzione e chi dovrebbe punire è forse lo stesso che l’ha scritta male apposta.
Speriamo in SanGiovanni anche se però capirei che si sia stancato di occuparsi di football e magari quest’anno seguirà le Olimpiadi a Rio.
E poi ci lamentiamo dei politici, dei giudici, della scuola e della società…
… ha ragione mio figlio: meglio la PS4 …
 

by Ugo Bonvicini

 

 
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