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Diventa arbitro di Football Americano
 
Forrest Gump e Grisł
Mi piacciono i VVFF, perché mi danno l’idea che se qualcuno ha bisogno, loro in mezzo al fuoco ci vanno per davvero e con acqua, tenaglie e corde risolvono tutto.
Ve le ricordate le torri gemelle? Come no…
La prima è in fiamme e la seconda deve ancora essere colpita, gli ascensori non vanno e centinaia di pompieri che prendono le scale e corrono su.
Le torri gemelle avevano 110 piani… sai quanto ci impiega una persona allenata finchè vuoi con zaino, manichetta, estintore a fare 110 piani e poi scenderli?
Cosa mai avranno pensato quando hanno visto la seconda torre colpita e poi cadere?
E loro che salivano lo stesso perché il fuoco era in alto e là dovevano andare…
Il World Trade Center oggi è un enorme vascone di marmo che si riempie d’acqua e fa impressione pensare che li sotto da qualche parte ci siano anche loro, i vigili che hanno scelto di correrci dentro.

I Panthers non sono gli eroi di NY, sono molto di più come Grisù, il Draghetto pompiere, portati per natura a fare dei danni, ma con il pensiero fisso di metterli a posto.
Con Grisù riconosco di andare davvero sul difficile.
Era un cartone animato tanto antico che Tom&Jerry al confronto pareva in digitale 3D, ma era simpatico questo piccolo drago che pur sputando fiamme sognava di spegnere incendi con la manichetta e il caschetto lungo.

E poi come diceva la mamma di Forrest Gump:
“La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita”
Ogni anno, ad ogni campionato che inizia, parto sempre con i migliori propositi, con l’elenco dei giocatori mi faccio un’idea di quali saranno i punti forti ed i punti deboli, immagino come andrà e cosa potrà succedere, ma poi, come sempre accade per ogni progetto in corso d’opera, mi accorgo che settimana dopo settimana, non è mai come me lo ero immaginato.
Questa legge di Murphy la posso applicare al football americano, ma vale per ogni cosa: un lavoro, un incontro, una relazione, una festa, un hobby o semplicemente un viaggio.
Parti, pensi di fare questo o quello, di passare di lì e che farai quella cosa là, poi alla fine della giornata ti accorgi che non è andata così, magari è stato più bello, magari sei deluso, ma quello che ti è accaduto non lo avevi comunque previsto.
Certo se il tragitto è breve, può sembrare tutto su un binario, come un tram che ti prende e ti porta dove volevi essere senza nessuna sorpresa, ma se l’orizzonte temporale è lungo o la storia che hai in mente coinvolge più variabili, cose e persone, allora è facile che diventi più come una discesa di rafting, con quei gommini nei fiumi che ci vuole il casco ed il salvagente per arrivare alla stazione successiva.
Nel momento in cui parte un progetto, chi ha studiato ingegneria sa bene che più il disegno è accurato e il calcolo dei costi preciso, meno ci saranno delle brutte sorprese o degli imprevisti.
Se sei un ingegnere questo è quello che devi fare, altrimenti sei un architetto…

Da sempre la gente tira in ballo il destino, altri parlano di conseguenze e coincidenze, altri ancora danno a tutto un significato divino (volere di Dio o sia fatta la sua volontà).
Alcuni riescono a vedere la vita come se fosse questione di merito: hai fatto questo allora ti meriti che sia successo questo oppure è giusto che ti sia capitato quella cosa.
Io non credo… piuttosto dico che la vita è proprio essere in mezzo alle cose che succedono ed il nostro compito è cercare di metterle a posto.
Magari un po’ di programmazione si può anche tentare, ma è certamente più vivo fare rafting piuttosto che andare in tram
Certo mica lo si fa apposta ad improvvisare, ma tanto più bravo sei a risolvere i problemi, tanto è più probabile che alla fine ti senti soddisfatto di quello che fai.
E quindi per quanto mi abbia sempre affascinato l’idea di prevedere il futuro, mi accorgo che è molto più interessante la discesa ripida e rapida di un torrente di montagna.
E cosa centra la partita con i Lions e il perentorio 38 a 0 che J-Joe99 ha realizzato praticamente da solo insieme alla miglior difesa di Italia?
Centra, centra… perché chi lo avrebbe mai detto che ad alla penultima di campionato saremmo stati primi in classifica?
Partendo da come siamo partiti e decidendo di risolvere le difficoltà una alla volta, cercando sempre la migliore soluzione?
Quale fenomeno di ingegnere avrebbe disegnato un percorso così, dopo infortuni, assenze, indigestioni e soprattutto giocando peggio di quanto capaci?
Come ci siamo ritrovati al primo posto?
Volontà divina? Merito?
No, quest’anno più di tutti gli altri, non è stato altro che ottima gestione della barca in mezzo alle onde, capacità di adattamento e forza di volontà.
Quello che un ingegnere non potrà mai avere è la capacità di uscire dal progetto ed inventare una soluzione al volo.
Ecco perché i Panthers sono poco ingegneri e molto di più vigili del fuoco.
E quando sei in campo e uno schema non va o l’avversario è più forte di te, è la stessa cosa, esci dallo schema e cambi direzione, giocatori, formazioni.

Siamo verso la fine della cavalcata e stiamo ancora crescendo, stiamo migliorando e vincendo; ed ogni domenica c’è sempre qualcosa di nuovo che mi sorprende e mi diverte.
Froldino50 è diventato un ometto, al centro della difesa provoccando pure un fumble.
Barbuz85 ha imparato a correre dalla parte giusta e Peter11 è riuscito a prendere tre palle consecutive senza mancarne nemmeno una e con l’ultima ha pure segnato.
Insomma mai come quest’anno siamo in mezzo al fiume tra sassi, discese e cascate.
Andrew al timone e tutti gli altri a pagaiare come dei matti.
Uno non ci riesce?
Prende il remo un altro e si continua scendere fino al 4 luglio: il giorno del giudizio.

Sapete qual è il motto dei vigili del fuoco?
“Ove gli altri fuggono, io corro”.
…Malpo33 è senza dubbio un pompiere…

 

by Ugo Bonvicini

 

 
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